Orchestra politica: dal pianoforte di Putin alla chitarra di Blair

A Pechino, mentre aspettava XI Jinping, il presidente russo Vladimir Putin ha suonato due pezzi di musica degli anni ‘50. Alcuni capi di Stato e di governo che hanno dimostrato doti musicali potrebbero formare con Putin una buona orchestra.
Putin ha suonato il pianoforte! Mentre attendeva l’inizio dei colloqui con il presidente cinese XI Jinping, durante il forum di cooperazione internazionale “One Belt, One Road”, ad un certo punto, il presidente russo si è alzato e si è avvicinato al pianoforte del salotto ed ha suonato due canzoni russe degli anni ‘50 – “Canzone serale” di Vasily Solovyov-Sedoy, e “Finestre di Mosca” di Tikhon Khrennikov. Un brano dedicato a San Pietroburgo e uno a Mosca, per mantenere una sorta di parità. Questo video reso immediatamente pubblico su Internet, è stato distribuito dall’agenzia governativa Sputnik, lo strumento principale della propaganda del Cremlino: sembra che l’esibizione del presidente per l’agenzia non fosse una sorpresa, infatti i suoi operatori hanno “calorosamente invitato” l’operatore cinematografico cinese ad immortalare il memorabile momento.
Putin è apparso al pubblico come un pilota, a torso nudo, come guida di uno stormo di uccelli migratori, nuotatore, subacqueo, cintura nera di karatè: il presidente russo è riuscito a dimostrare tutte le facce della sua versatile natura; anche se al pianoforte di Pechino non è stata la sua prima pubblica performance. Nel 2010, all’evento di beneficenza di Apple, Putin ha suonato una canzone americana degli anni ‘40 anni “Blueberry Hill”, registrata, tra gli altri, da Fats Domino e Louis Armstrong. A quel tempo Putin si è esibito e poi ha anche cantato.

Un’altra performance si è svolta nel 2011 in un teatro; e nel 2014 si era ancora cimentato con la “Canzone serale”. Infatti, ad ogni esibizione dimostra di non essere un pianista molto qualificato, anche se dobbiamo sottolineare che a Pechino lo strumento era scordato. Tuttavia, quando suona usa tutte le dita della mano destra e talvolta anche quelle della sinistra: lui afferma d’aver preso un certo numero di lezioni; forse, a giudicare dal suo repertorio, è successo nell’infanzia.
Insomma, se dobbiamo o vogliamo credere ad alcune delle sue dimostrazioni, siamo anche costretti ad affermare che Putin non ha mai raggiunto le altezze del suo amico Silvio Berlusconi. Berlusconi ha suonato il pianoforte sulle navi da crociera con Paolo Villaggio e Fabrizio De André: è diventato un aneddoto storico, e Paolo Villaggio ha anche ammesso d’averlo inventato, ma oltre a quello il nostro cavaliere vanta numerose storie di talento. Una volta, durante una ricezione, lui ed Eugenio Scalfari si sono sfidati in un duello di pianoforti; un’altra volta ha accompagnato al pianoforte Andrea Bocelli. Nella rete globale, tuttavia, è impossibile trovare video e registrazioni audio del pianista Berlusconi.

Una eccellente pianista, testimoniato anche dalla facilità di trovarla in Internet, è Condoleeza Rice: in un video si può vedere come si esibisce davanti alla regina Elizabetta. Rice ha imparato da sua madre che era una musicista e amava tanto la musica che ha chiamato sua figlia con il termine musicale “Con dolcezza”, nome non correttamente registrato nell’ufficio anagrafe.
C’è un documentario sui talenti musicali di Edward Heath, il primo ministro della Gran Bretagna dal 1970 al 1974 e leader del partito conservatore di Margaret Thatcher. Lui, figlio di un falegname, è riuscito ad aggiudicarsi una borsa di studio alla Cambrige come organista, poi è stato pianista e direttore d’orchestra. In Downing Street, ha suonato l’organo della chiesa, ed ha diretto diverse famose orchestre, registrando persino numerosi dischi.
Nell’elenco dei politici-pianisti, ovviamente, c’è Ignacy Paderewski, un grande pianista e compositore, che nel 1919, come primo ministro e ministro degli affari esteri polacco, si è impegnato per l’indipendenza del paese.
Naturalmente, non c’è nessuna prova documentale dei talenti musicali del cancelliere tedesco Bismarck e della regina Vittoria; tuttavia, ci sono testimonianze musicali di due presidenti statunitensi: Harry Truman e Richard Nixon. Nixon ha anche suonato il violino e la fisarmonica, anche se ci sono poche foto.
Ma ci sono video che mostrano Valéry Giscard d’Estaing con la fisarmonica. La stessa Margaret Thatcher suonava il pianoforte, ma ci sono poche immagini del primo ministro davanti allo strumento. Si dice che Emmanuel Macron abbia studiato pianoforte, ma in rete non ci sono tracce.

Rimane un talento misterioso l’organista Franklin Delano Roosevelt, sul quale appaiono solo un paio di testimonianze. Comunque ci sono molti famosi talenti musicali che hanno vissuto alla Casa Bianca: degli ex presidenti più recenti c’è Bill Clinton, con il suo amore preferito: il sassofono.
Il primo presidente americano che si è dedicato alla musica, o che ci è stato tramandato come un amante e praticante della musica, è stato Thomas Jefferson, il terzo presidente degli Stati Uniti: suonava il violino, il violoncello e il clavicembalo. John Quincy Adams ha suonato il flauto al  virtuoso re di Prussia, Frederick II. John Tyler, Abraham Lincoln e Woodrow Wilson si dilettavano con il violino. Chester Arthur usava il tipico strumento del cowboy – il banjo.
Ronald Reagan, e prima di lui John Calvin Coolidge possedevano lo strumento musicale di base dei cowboy: l’armonica. Il più versatile, in termini di musica, è stato Warren Harding, che è stato presidente degli Stati Uniti dal 1921 al 1923, che ha creato un gruppo musicale ed ha affermato di possedere tutti gli strumenti “tranne il trombone”.
In Italia c’è un famoso tastierista – il governatore della regione Lombardia ed ex ministro dell’interno, Roberto Maroni: è il leader di un gruppo musicale. I padri fondatori della Repubblica, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi erano noti per la loro capacità di suonare la chitarra, Bettino Craxi e Umberto Bossi possono essere definiti i chitarristi più moderni. Mazzini ha fatto anche alcune trascrizioni musicali, e Bossi, nella sua giovinezza, ha suonato in una rock band.
Tony Blair afferma d’essere stato nella sua giovinezza un chitarrista di un gruppo, ma nel film Boris Johnson, non sa nemmeno come tenere in mano una chitarra.

Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, è ottimo con la fisarmonica, ed ha anche dimostrato la sua abilità durante l’ultima campagna elettorale. Il dittatore dell’Uganda, IDI Amin Dada, usa la fisarmonica. Hugo Chavez ha suonato la chitarra popolare venezuelana – il cuatro. Il presidente della Bolivia, Evo Morales è stato un trombettista in una band, e questa esperienza, oltre che per il fatto d’aver giocato a calcio, gli ha fatto guadagnare il posto di responsabile degli affari culturali dell’Unione “cocaleros”, da dove ha iniziato la sua carriera politica.

Un appassionato violinista è stato Benito Mussolini, da giovane suonava nella taverna di suo padre. Di recente, due musicologi hanno scoperto che uno dei violini di Mussolini apparteneva a Vivaldi. Curiosamente, hanno studiato violino nella loro giovinezza anche due difensori dei diritti costituzionali, Marco Pannella e Alfredo Biondi. Nella musica del passato e con strumenti del loro tempo, si elencano Enrico VIII e Luigi XIII.
La regina Margaret è stata una grande amante del mandolino, e alla fine del diciannovesimo secolo in suo onore ha aperto molte scuole che insegnavano a suonare lo strumento, spesso a immigrati dall’Italia. Ciò ha diffuso il mito secondo cui gli italiani amano gli spaghetti e suonano il mandolino.

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