Una burla che non è una patacca

Il rapporto era veramente iniziato come se si trattasse di una bazzecola. La trascrizione pubblicata da Washington Post delle conversazioni tenutesi nel giugno del 2016, non lascia dubbi – così come il suo contesto: i repubblicani alla riunione dei dirigenti del Congresso, hanno discusso di Russia e Ucraina.
Alcuni erano appena tornati da un incontro con il primo ministro ucraino Volodymyr Groysman, il quale ha descritto loro la situazione del Paese. Secondo l’oratore della casa dei rappresentanti, Paul Ryan, Groysman è stato molto chiaro su ciò che la Russia sta facendo in Ucraina: paga i populisti ucraini, paga i funzionari dei governi occidentali per far crollare i governi”.

Kathy McMorris Rodgers, il presidente della conferenza dei repubblicani nella Camera dei rappresentanti, quasi al termine della riunione ha rilasciato un suo commento : “…quanto sofisticata è la propaganda in Russia”. Lei, assieme ad altri membri alludevano alle ONG che la Russia aveva acquisito in Europa, compresi i gruppi dedicati alla protezione dell’ambiente, che si oppongono attivamente all’uso della tecnologia della fratturazione idraulica [fracking], perché porta ad abbassamenti del prezzo del gas, una delle maggiori risorse economiche russe. “Questo non riguarda solo l’Ucraina – ha spiegato Ryan, aggiungendo – La Russia cerca di guidare l’Ucraina contro se stessa”.
A questo punto, i repubblicani presenti hanno raffrontato il tema centrale dell’incontro, con quello delle elezioni negli Stati Uniti. Si sono messi a discutere che degli hacker avevano rubato le liste elettorali di Hillary Clinton – che nel frattempo era un fatto diventato di dominio pubblico. Infatti, il leader della maggioranza della Casa dei rappresentanti, Kevin McCarthy ha espresso: “Ci sono due persone, che secondo me, quasi certamente Putin paga – [Dana] Rohrabacher e Trump”. Secondo la trascrizione, dopo l’affermazione c’è stata una sonora “risata”. A cui ha fatto seguito McCarthy che ha aggiunto: “giuro su Dio che io la penso così!”. Ancora una volta una sghignazzata, per poi sbellicarsi quando l’oratore Paul Ryan ha assicurato: “Nessuna perdita … Questo dimostra che siamo tutti una famiglia”.
Sì, è stato un attimo di ilarità globale, ma era una barzelletta? Freud credeva che le battute spesso fossero un modo per esprimere quelle idee e sentimenti che di solito sono soppressi, e che l’umorismo è una sorta di confessione di pensieri “inopportuni”; Kant, da parte sua, è uno dei tanti filosofi che crede che lo scherzo è spesso basato sulla discrepanza, sul contrasto assurdo e sul confronto. Ma questo frammento di conversazione è la conferma d’entrambe queste due teorie dell’umorismo.
Sono d’accordo, l’idea che qualsiasi politico americano possa in un qualche modo essere un agente russo, è inopportuna; in più, per un politico-repubblicano, è inaccettabile supporre che il candidato presidenziale del suo partito, che allora stava per essere nominato come tale, stesse ricevendo in qualche modo una “tangente” dalla Russia. È ridicolo e assurdo. E, in quel momento, prima che alcuni potessero capire che poteva essere vero, si sono messi a ridere e in solidarietà si sono auto-assicurati: “siamo tutti una famiglia”.

Inoltre, non è opportuno confrontare le politiche ucraine con quelle degli Stati Uniti: l’Ucraina è un ex governo totalitario, corrotto e debole; gli USA sono una superpotenza che hanno più di 250 anni d’esperienza di democrazia. Tuttavia, la decodifica degli atti, ha chiarito che l’attacco hacker sul sistema del comitato nazionale dei congressisti del partito democratico, li ha allarmati, perché a loro è improvvisamente apparsa evidente una somiglianza tra la situazione Ucraina e quella degli Stati Uniti. Forse, come in Ucraina, la Russia sta pagando “i populisti americani e paga i governi nazionali per distruggere il governo centrale?”. Forse la Russia sta cercando di “guidare l’America contro se stessa?”. È ridicolo! È Assurdo! Così tutti si erano messi a ridere.
La trascrizione dimostra chiaramente perché per comprendere il collegamento Trump-Russia, e renderlo improvvisamente così ovvio e così incredibile ci è voluto così tanto tempo. Quando Trump ha iniziato la sua campagna presidenziale, ha usato Paul Manafort – il responsabile della campagna presidenziale dell’ex presidente ucraino filo-russo, Viktor Yanukovich, con un ufficio stabile nel centro di Kyiv – il quale ha messo la politica ucraina proprio al centro del sistema politico americano. Le violente manifestazioni, le operazioni, i troll online e gli hacker vengono utilizzati per screditare gli oppositori – tali metodi sono quelli utilizzati dalla Russia in Ucraina. Esattamente gli stessi metodi hanno la stessa trappola. Gli americani si sono messi a confronto, come è accaduto in precedenza tra gli ucraini. Da subito ci sono state le tecniche di corruzione sotto forma di operazioni immobiliari, ma non importa: queste tecniche evidenti, questa tattica autoritaria, questi depistaggi dei funzionari e delle persone al potere, non devono esistere.
Per gli occidentali, anche quelli che hanno diversi punti di vista politici, è difficile pensare che le elezioni, il modo democratico per esprimersi e per decidere, possano essere influenzate da un altro Stato, mentre è ben consapevole delle conseguenze che sta causando sulla vita sociale. Forse non dovremmo stupirci se la prima reazione è stata una sonora risata.

Cosa succede adesso? Trump ha licenziato il direttore dell’FBI, che stava investigando i suoi legami con la Russia; ha scherzato con i funzionari russi nell’ufficio ovale ed a loro ha rivelato informazioni altamente classificate; molti suoi aiutanti sono in un qualche modo connessi con la Russia; ogni settimana ci sono nuove informazioni su ciò che la sua attività è in qualche modo legata al denaro russo. Penso che la burla iniziale abbia smesso di essere una bazzecola.
Non si può più negare l’ovvio. Se c’è tanto fumo, ci deve essere un fuoco. I repubblicani del Congresso che hanno deriso Trump nel mese di giugno dello scorso anno sono diventati gli unici americani capaci di risolvere questo problema. Ne avranno il coraggio?

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