La causa contro la Russia a cosa porta?

La Corte Internazionale di Giustizia è improbabile che fermi il conflitto in Ucraina; ma potrebbe costringere la Russia a giustificare le sue azioni (n.rif).
Lunedì, la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite ha iniziato le audizioni per la causa messa in piedi dall’Ucraina contro la Russia. Questo processo potrebbe ulteriormente danneggiare la reputazione della Russia.
Le audizioni, che si terranno dal 6 al 9 marzo, riguardano le misure preliminari in cui l’Ucraina – l’attore – chiede che la Corte imponga alla Russia di esercitare un maggiore controllo sul suo confine per evitare che “denaro, armi, veicoli, istruttori o di gruppi armati” entrino nel territorio ucraino. L’Ucraina chiede inoltre che la Corte ordini alla Russia di non discriminare i tartari di Crimea e gli ucraini etnici che vivono sulla penisola illegalmente annessa nel 2014 dall’Ucraina.

Il tribunale potrebbe emettere una sentenza con delle misure preliminari in uno o due mesi. In seguito, la Corte deciderà se le parti hanno rispettato le prescrizioni sulla ricevibilità della causa, in particolare il requisito relativo alle trattative preliminari tra le parti.
La causa della Georgia contro la Russia nel 2008, è stata rifiutata proprio a causa del mancato rispetto di questa condizione. Questa volta, però, le trattative preliminari hanno avuto luogo.
La causa verte su due punti: il non rispetto russo della Convenzione di finanziamento al terrorismo del 1999, e la non osservanza della Convenzione per eliminare le discriminazioni (CERD) del 1965; documenti che entrambi i paesi hanno firmato.
L’azione legale sostiene che la violazione russa della prima convenzione ha provocato l’abbattimento del volo della Malaysian Airlines MH17, il bombardamento e l’uccisione di civili a Mariupol, Kramatorsk e vicino Volnovakha, così come una serie di attacchi terroristici in varie città ucraine. La violazione della seconda convenzione ha portato alla discriminazione nei confronti delle comunità etniche della Crimea.
Il principale risultato potrebbe essere che venga istituita una discrepanza tra le azioni russe e il diritto internazionale, e la violazione degli accordi internazionali di cui la Russia è firmataria.
Se ciò dovesse accadere, la Russia sarà obbligata a correggere le sue violazioni. E, anche se il paese si rifiutasse di rispettare la decisione del giudice – come hanno fatto gli Stati Uniti nella causa contro il loro sostegno ai contras in Nicaragua, e Israele con la sua costruzione del muro nel territorio palestinese – il processo indebolirà la posizione di Mosca e la obbligherà a giustificare le sue azioni.

La tattica della difesa della Russia è ovvia. In primo luogo, Mosca dichiarerà che Kiev, invece di adoperarsi per risolvere le divergenze tra i due paesi, è impegnata in una trovata pubblicitaria – il ministero degli Esteri russo lo ha già sbandierato a gennaio dopo che l’Ucraina aveva chiesto l’intervento della Corte Internazionale di Giustizia.
In secondo luogo, Mosca manterrà la sua posizione che non è una parte in conflitto e che non ha la possibilità di influenzare direttamente i militanti filo-russi in Ucraina meridionale e orientale.
La Russia non può essere costretta a dare esecuzione alla decisione del giudice, perché può bloccare la sentenza al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; ma una lunga discussione pubblica della causa ucraina presso la Corte internazionale di giustizia, potrebbe rivelarsi una campagna di PR molto efficace per la promozione degli interessi politici di Kiev.

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