USA-Russia: pochi appigli per i legami, mentre in Ucraina si intensifica la violenza

Il governo ucraino ritiene che ci sia un legame diretto tra la telefonata del 28 gennaio, avvenuta tra il presidente americano, Trump, e il presidente russo, Putin, e l’ondata di scontri tra l’esercito e le forze ibride russe nel Donbas.
Negli ultimi mesi, lungo la linea del fronte che divide gli eserciti delle due autoproclamatesi “Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk” e le truppe regolari di Kiev, c’era stata stata una relativa calma; ma dopo il 28 gennaio, il regolare rumore delle piccole armi è stato sostituito dal tuono dell’artiglieria, carri armati e lanci di razzi.
Sono passati solo sei giorni dalla telefonata dei due leader, che un razzo ha distrutto la cucina di Yulia Perethova. Nessuno si è fatto nulla, spiega la signora Perethova, guardando il disastro procurato da un razzo Grad sparato dalle forze ibride russe a pochi chilometri di distanza, che le ha divelto la modesta casa che divide con la figlia e la nipote di 4 anni. “Per miracolo siamo ancora vive”.

Sembra quasi che il Cremlino – triplicando il livello di violenza – stia cercando di testare il leader americano per sapere dove, dopo tre anni di guerra, si trovano le sue linee rosse.
Almeno 26 persone sono state uccise e 124 ferite dal 28 gennaio, solo dalla parte ucraina, a fronte di otto morti e 46 feriti nel mese precedente la telefonata.
La Repubblica Popolare di Donetsk ha fatto sapere che finora, da dopo la telefonata, sono state uccise 40 persone.
Dal momento dell’insediamento di Trump a presidente degli Stati Uniti sono stati scritti migliaia di articoli – e milioni di tweets – sui suoi presunti collegamenti con la Russia e Putin; ma è la crescente violenza in Ucraina, e la parallela battaglia per il potere politico a Kiev, che sono la più forte indicazione di come questo nuovo rapporto in pratica potrebbe svolgersi.
Nei luoghi volatili di tutto il mondo – dal Medio Oriente, ai Balcani, al Mar Cinese Meridionale – i governi non sanno per certo quali saranno le regole geopolitiche che il signor Trump e la sua squadra porteranno avanti, e c’è in tutti un desiderio e un bisogno di capire come il nuovo Presidente reagirà alle diverse crisi delle varie regioni.
L’incertezza è particolarmente elevata in Ucraina, che è stata gravemente scossa dalle dichiarazioni che Trump ha fatto prima e dopo la sua elezione, nelle quali manifestava di voler un migliore rapporto con la Russia. Durante la campagna elettorale, il signor Trump ha anche suggerito che potrebbe revocare le sanzioni correlate all’Ucraina, e ha anche pensato ad una possibilità di riconoscere l’annessione russa della penisola di Crimea del 2014.
Il governo ucraino ritiene che ci sia un legame diretto tra la telefonata e l’impennata della lotta.
“Lo vedo come un ottimo strumento per la parte russa – ha sostenuto il vice ministro degli esteri Vadym Prystaiko – mentre Putin parla con il presidente americano al telefono mostra che può iniziare i combattimenti da un momento all’altro. Il leader del Cremlino ha parlato davvero di buon occhio con Trump, mentre allo stesso tempo ha alzato il calore mostrando che sta facendo sul serio”.

Domenica però, una nuova ripresa dei combattimenti ha provocato una rabbiosa reazione del Dipartimento di Stato, che ha richiamato la Russia ad onorare il cessate il fuoco e a non mettere limitazioni ai controlli della OSCE.
“Invitiamo la Russia e le forze separatiste appoggiate da Mosca, a rispettare immediatamente il cessate il fuoco, ritirare tutte le armi pesanti, e consentire il pieno e illimitato accesso agli osservatori dell’OSCE”, ha reso noto il Dipartimento di Stato.
Il portavoce del Dipartimento, Mark Toner, ha riferito che gli Stati Uniti stanno seguendo con crescente attenzione la violenza in Ucraina orientale e la mancanza del rispetto dell’accordo di cessate il fuoco di Minsk da parte delle truppe ibride russe e Mosca nel Donbas.
“Condanniamo il targeting di venerdì contro la Missione Speciale di monitoriaggio dell’OSCE (SMM) e il sequestro del veicolo aereo senza pilota da parte delle forze separatiste aiutate e sorrette dalla Russia” ha espresso Toner, riferendosi agli osservatori civili dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
“ È imperativo che queste forze ibride fermino i loro attacchi contro le infrastrutture civili, compresa la stazione di filtrazione dell’acqua di Donetsk”.
La dichiarazione degli Stati Uniti è arrivata in mezzo ad una escalation di violenza, con Kiev che riferisce che sabato, 16 dei suoi soldati sono rimasti feriti nel corso delle precedenti 24 ore.

Le ultime vittime sono arrivate, nonostante che a partire da lunedì scorso si fosse concordata una tregua tra la Russia e l’Ucraina.

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