La maggior preoccupazione di Kiev

Se il leader ucraini pensano che il loro paese sia troppo importante per poter fallire, si stanno sbagliando di grosso.
La Russia è in guerra con l’Ucraina, e questo fatto estremamente importante non è da mettere da parte, eppure, nonostante la gravità, Mosca non è il peggior nemico: oggi, data la corruzione auto-inflitta che ha infettato ogni aspetto del business e del governo, i peggiori nemici sono i leader.
La corruzione in Ucraina, che è stata ereditata dalla morte dell’Unione Sovietica, e che si è protratta per due decenni e mezzo, ha trasformato il paese in una brutale nazione cleptocratica con il potere e la ricchezza nelle mani di una minuscola e inattaccabile élite; essa ha deformato la società, ha distrutto la sanità, l’istruzione, le forze dell’ordine e la magistratura.
Tutto questo spiega perché molti attivisti ucraini hanno chiesto l’adozione delle norme legali occidentali. Lo stato di diritto, dopo tutto, è l’unico antidoto ad un sistema basato sull’illegalità, e, nella rivoluzione euromaidan del 2013, molti ucraini hanno pagato con la propria vita il tentativo di chiedere questo cambiamento.
Dopo la rivoluzione tuttavia, il nuovo governo di Kiev è rimasto insensibile alle loro richieste, fondamentalmente ha scelto d’ignorare gli accorati appelli dei suoi più stretti amici stranieri che, a partire dal vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha trascorso un anno ad implorare il governo ucraino affinché mettesse almeno un oligarca in galera. Solo uno diceva; ma anche le sue suppliche sono cadute nel vuoto. La disattenzione di Kiev verso le preoccupazioni della comunità internazionale è uno sviluppo estremamente preoccupante che, in caso di necessità, potrebbe mettere a repentaglio il supporto estero.

Nonostante le rimostranze di alcuni ambienti, che lamentano che gli Stati Uniti hanno fatto troppo poco per aiutare Kiev nella sua lotta contro gli ibridi russi, resta il fatto che Washington per l’Ucraina ha svolto un ruolo fondamentale nel sostenere l’aiuto diplomatico, finanziario e militare internazionale.
Purtroppo, sembra che i leader ucraini, assumendo che l’Occidente consideri l’Ucraina come un suo assistito nella lotta contro la Russia, stiano facendo un grossolano errore. Un ex ministro ucraino anziano, nel governo fino ad aprile, ha descritto la mentalità ufficiale: “Essi [leader] credono che l’Ucraina sia troppo importante per l’America e l’Unione europea per consentirle un fallimento. Penso che sia completamente delirante il credo che l’Ucraina quest’anno possa dimostrare risultati reali. Gli Stati Uniti e gli altri amici dell’Ucraina stanno perdendo la pazienza”.
L’ex ministro ha ragione. Le sue stesse preoccupazioni circolano tra molti sostenitori occidentali del paese. Dopo una visita a Kiev, nel mese di aprile, l’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina, Steven Pifer, ha postato sul suo blog: “A volte uno ha la sensazione che l’élite ucraina abbia un senso gonfiato dell’importanza geopolitica che potrebbe avere il paese tra l’Occidente e la Russia, sembra che loro credano che il loro paese sia troppo importante per fallire e che, indipendentemente da ciò che farà la leadership ucraina, l’Occidente sia sempre unito a Kiev per paura che possa girare verso Mosca. Questo potrebbe essere un grosso errore”.
Brian Mefford, un consulente politico ha chiarito molto bene la situazione: “Ci sono tre cose fondamentali che Kiev deve fare per garantire l’Ucraina. “Primo: combattere la corruzione; secondo: combattere la corruzione; terzo: combattere la corruzione”.
Ma per adesso nulla cambia. Questo mese, uno dei più rispettati giornalisti anti-corruzione dell’Ucraina, Sergii Leshchenko, egli stesso un membro del parlamento del partito del presidente Poroshenko, ha scritto un pezzo devastante che accusa Poroshenko di creare un “clan” di compari e oligarchi nello stesso modo del suo corrotto predecessore, Viktor Yanukovich. Leshchenko e altri politici riformisti di spicco, per sfidare l’attuale amministrazione, stanno formando un nuovo partito.
Non sarà facile. Il deputato Arkady Kornatsky, un membro del partito del presidente, ha riferito: “Tutti i partiti in parlamento, tra cui quello di cui io sono membro, sono stati creati e finanziati da oligarchi e chiaramente stanno proteggendo gli interessi gli uni degli altri. Voglio credere che il presidente è onesto, ma io non lo vedo serio nella sua lotta alla corruzione. Biden è ingenuo se pensa che un oligarca metta in prigione un suo collega. Questo governo resterà in stallo sulle riforme a meno che gli Stati Uniti non comincino a fare pressioni particolari”.
Kornatsky sostiene d’avere le prove che il governo ucraino sta “rubando” gran parte del denaro fornito dai paesi occidentali e dal Fondo monetario internazionale e ritiene che il disincanto della continua corruzione porterà a proteste e movimenti separatisti anche locali.
L’amministrazione presidenziale ucraina intanto, se si chiede il motivo per il quale le riforme stanno avanzando così lentamente, non rilascia commenti.
Kateryna Smagly, del Kennan Institute di Kiev, fa notare che i leader del paese, quando si tratta di riforme strutturali importanti, dovrebbero andare con i piedi di piombo. “Le riforme di mercato richieste prevedono enormi tagli di posti di lavoro finanziati dallo Stato. Per esempio, circa 20.000 persone ora lavorano nei musei di epoca sovietica di tutta l’Ucraina, queste dovrebbero essere licenziate. Cosa dovrebbero fare dopo? Vendere nelle bancarelle dei mercati che ora le stanno demolendo e vietando?”.

Inoltre il processo attraverso il quale molti dei beni del paese sono stati privatizzati nel 1990 potrebbe ora risultare irregolare dal punto di vista giuridico – ciò significa che la revisione dei diritti di proprietà potrebbe causare un immenso caos. “Ogni uomo d’affari ha posto la sua prima pietra illegalmente – osserva – Ma se, come Robespierre, tagliamo tutte le teste, chi porterà e fornirà posti di lavoro? Senza una corretta e attenta legislazione, l’Ucraina potrebbe essere accusata di giustizia selettiva”.
Eppure, chiaramente, qualcosa deve cambiare. I soldati stanno ancora combattendo una guerra con gli ibridi russi a Oriente del paese, ma stanno perdendo la pazienza. I viaggi in prima linea, di rimando portano continuamente avvertimenti che i veterani non tollerano più la corruzione e potrebbero cercare di rovesciare il governo, o con il lancio di una nuova ondata di proteste di massa o con un colpo di stato armato. Inutile dire, che questo potrebbe portare a conseguenze catastrofiche.
A meno che il governo e il presidente non dimostrino in pratica delle riforme sostanziali (non da ultimo mettendo i criminali dietro le sbarre), saranno ritenuti colpevoli d’aver sperperato una preziosa possibilità di costruire un futuro dignitoso, democratico e prospero per il loro paese – nonostante i sacrifici e il sangue fatto scorrere da migliaia di persone. Se però pensano, che il tradimento possa passare senza conseguenze, sono veramente malati mentali, e, la prossima volta che si dovessero rivolgere all’Occidente per chiedere aiuto, potrebbero invece trovare tutte le porte chiuse.

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