L’odiosità di Putin

Il mese delle vacanze è spesso indicato come la stagione sciocca dei media; ma quest’anno sembra che in modo importante si stiano finalmente concentrando su ciò che molti in Russia e nei suoi paesi vicini hanno capito da molto tempo: Vladimir Putin sta ottenendo dei vantaggi con dei mezzi scellerati.
Nelle ultime settimane riviste come il Time, Newsweek, New York Times, Washington Post, Economist di Londra, Guardian e altri, si sono occupati degli odiosi metodi che Putin usa mentre elargisce il suo sostegno a Donald Trump nell’elezione americana.
Il coinvolgimento russo nelle elezioni americane sta richiamando l’attenzione dei media su tutte le scandalose malefatte di Putin, per le quali in gran parte l’ha sempre fatta franca, ma ora che l’opposizione al candidato repubblicano sta aumentando, potrebbero sommarsi e portare punti negativi sia a Trump che allo stesso presidente russo.
In breve, Putin, dopo tutti i suoi crimini, tra cui l’invasione della Georgia, dell’Ucraina, gli omicidi dei dissidenti in patria e all’estero e la distruzione della democrazia russa, potrebbe anche essere ritenuto responsabile della eventuale debacle di Trump negli Stati Uniti.
Se questo fosse il caso, l’appoggio incondizionato al leader repubblicano potrebbe diventare per il Cremlino una sgradita sorpresa.

Ian Bremmer, un analista del Newsweek sostiene che, dati i timori presenti negli Stati Uniti, Brexit in Europa e il fallito colpo di stato turco, anche se le prospettive di crescita economica russa restano tutt’altro che brillanti, “è davvero un buon momento per essere Putin”.
Tutto questo è corretto, e anche se la situazione nella Federazione russa è messa male e peggiorerà ancora, il regime di Putin ha sempre una potente risorsa: la volontà d’utilizzare i mezzi più odiosi per sfruttare il caos che loro creano.
Putin ha sfruttato il terrore ordinario messo in piedi dai suoi servizi speciali in Russia, in Ucraina, in USA e in Europa e talvolta si è servito di Al Qaeda o l’ISIS, ma ora, nella speranza di portare al potere Trump, potrebbe intensificare il caos sia in America che nel resto del mondo utilizzando il cyber terrorismo.
Nel New York Times di venerdì, Michael Morell ha scritto: “il signor Trump, approvando lo spionaggio russo contro gli Stati Uniti, sostenendo l’annessione russa della Crimea e dando il via libera ad una possibile invasione russa degli Stati baltici, ha … preso posizioni politiche coerenti con i russi, non con gli interessi americani. Nel business dell’intelligence, si potrebbe affermare che Putin ha reclutato il signor Trump come un inconsapevole agente della Federazione.”
Nel termine “inconsapevole” c’è un concetto chiave. A differenza di alcuni dei consiglieri di Trump e dei membri del suo team, è difficile immaginare che il candidato del partito repubblicano possa essere stato reclutato per lavorare per Putin; infatti, i difetti di carattere che Trump sta dimostrando durante la sua campagna elettorale e che hanno spinto molte persone, tra cui l’attuale presidente Usa a dichiararlo “persona inadatta alla presidenza” – il suo narcisismo, mancanza di disciplina, discrezione e l’incapacità di recepire i consigli – lo rendono anche indegno d’essere un agente segreto.
Vladimir Putin, è un reclutatore professionista di spie e traditori e probabilmente avrebbe gioito di poter trasformare un candidato di un grande partito politico americano in suo suo proxy; ma non è così, e la prova più convincente che Putin non lo ha effettivamente reclutato è che Trump non ha detto nulla: Trump se ne sarebbe sicuramente vantato in uno dei suoi comizi.
Anche se a dire la verità non è che sia necessaria una confessione: Hitler non era l’agente di Mussolini in senso pratico, ma i due erano uccelli di una piuma. Mussolini inizialmente pensava che Hitler fosse un buffone e ha cominciato a prenderlo sul serio solo dopo che i nazisti hanno vinto sorprendentemente le elezioni nel 1930, ottenendo oltre 6 milioni di voti e 107 seggi al Reichstag. Il Duce poi ha cercato di prendere Hitler sotto la sua ala – che ovviamente era un progetto destinato a fallire; ma anche se i due dittatori fascisti non andavano personalmente d’accordo, hanno da subito trovato terreno comune e hanno unito le loro forze per sostenere il loro collega-fascista: Francisco Franco in Spagna.
Trump e Putin sono marcatamente diversi e hanno una diversa provenienza, ma si assomigliano l’un l’altro in stile e sostanza – così come nella viscerale avversione alla politica democratica e ai politici democratici. Entrambi sono volontariamente ignoranti e il loro stile di gestione è intuitivo e impulsivo; nessuno dei due ama ascoltare i consigli e, quando fanno un inevitabile errore, non lo ammettono, anzi vi si rimescolano dentro.
Trump è un estroverso espansivo, mentre Putin è molto riservato e segreto, ma entrambi sono enormemente narcisistici con una forte vena esibizionista. Essi non sono ideologicamente motivati – mancano di educazione e conoscenze per sviluppare una coreente ideologia; ma sono istintivamente populisti, anti-liberali e autocratici. Essi mostrano una mancanza di rispetto assoluta per le leggi, comprese le Costituzioni dei loro paesi. La loro unica differenza è che Putin calpesta il suo paese, mentre Trump promette di farlo solo dopo la sua elezione.

Se Putin e Trump dovessero avere successo, il Cremlino si troverebbe ad avere mano libera in Ucraina, nel Caucaso meridionale, in Siria, nei paesi baltici e in molte altre regioni, ciò porterebbe ad un incremento del valore dei prezzi del petrolio e alla chiusura del cerchio russo con l’apposizione di una corona sulla testa di Putin e del suo regime.
La perfidia, il terrore e la falsa propaganda del Cremlino creano il caos che è l’obiettivo finale di Putin: ogni caos e problema dal punto di vista del Cremlino sono un bene che pone gli avversari nella necessità di scoprire cosa sta accadendo e organizzare una risposta, alla quale seguirà un ulteriore caos e problemi.
Molti esponenti dell’opposizione russa, nonché una gran parte degli ucraini e in misura minore i cittadini dei paesi baltici, polacchi, rumeni, bulgari, svedesi e finlandesi hanno adottato delle difese contro la odiosa scelleratezza di Putin, con risultati più o meno positivi.
Ora però, sembra che il mondo stia iniziando a studiare il “soggetto Putin”, cosa che fino a poco tempo fa’ era ignorato, e cominci effettivamente ad intuire l’infamia che ivi è nascosta, se così fosse, le sue detestabili mosse esercitate sugli avversari potrebbero ritorcersi in modo violento contro di lui.

Lascia un commento