La Bielorussia è seduta su due sedie; ma è proprio così scomodo?

Nella sua intervista a Euroradio, l’incaricato d’affari della delegazione dell’Unione europea in Bielorussia, Richard Rudolph, ha sottolineato il graduale miglioramento del rapporto tra l’UE e la Bielorussia; ma ha anche osservato che, per quanto riguarda la volontà bielorussa d’avere buoni rapporti sia con l’Oriente che con l’Occidente: “E’ bello essere su un bivio; anche se a volte è scomodo sedersi nelle spaccature per troppo tempo”. Pertanto, “seduti nelle spaccature”, può essere un disagio, anche se è preferibile al separatismo, ad una guerra vera e propria, alla distruzione e a un considerevole numero di morti. In questa luce, il commento di Rudolph, potrebbe essere una forma di disagio o un qualcosa di addirittura fuorviante.
Questo può essere particolarmente vero se si considera che la posizione ufficiale di Minsk nella crisi ucraina è più equa di quella dell’opinione pubblica bielorussa, come evidenziato dai dati elettorali, compreso il sondaggio effettuato a giugno dall’Istituto Indipendente degli Studi socio economici e politici (IISEPS). Secondo tale sondaggio, il 39 per cento dei bielorussi hanno un atteggiamento favorevole al concetto di “mondo russo”, un 15 per cento si manifesta negativo, mentre il 39 per cento professa indifferenza; ma anche se il cuore del “mondo russo” è la Russia stessa, nonché, presumibilmente, la Bielorussia e l’Ucraina, Sergei Nikolyuk, un responsabile del centro IISEPS, presta attenzione ai contrasti di ciò che secondo lui è la maturità civica di queste comunità. Le costituzioni di tutti e tre i paesi slavi orientali definiscono il “popolo” come l’unica fonte del potere statale e detentore della sovranità nazionale. Tuttavia, nel 2014 le risposte alla domanda: “Chi detiene la sovranità e l’autorità dello Stato?” hanno rivelato che in Russia, il 55 per cento pensa che sia il suo presidente, solo il 23 per cento ha ribadito ciò che sostiene la Costituzione; in Ucraina, il rapporto corrispondente è stato del 26 per cento e del 57 per cento; la Bielorussia invece segnala il 49 per cento contro il 45 per cento, e allo stesso tempo, la maggior parte dei bielorussi crede di vivere in un paese democratico.
Considerando questo atteggiamento apparentemente immaturo si potrebbe invocare il famoso detto del grande poeta russo, Alexander Pushkin, “il nostro governo è l’unico europeo” del paese; cioè, il governo bielorusso potrebbe effettivamente essere molto “peggio” e poco “meglio” di quello che è, dati gli atteggiamenti dominanti e i costumi della popolazione. Anche se ci sono delle differenze tra l’opinione pubblica russa e bielorussa: in Russia c’è una tradizione imperiale radicata, in Bielorussia no. Sì, i bielorussi sono piuttosto tolleranti al concetto di “mondo russo”, ritengono che la Crimea appartenga di diritto alla Russia, e riveriscono Vladimir Putin; ma solo il 50 per cento dei bielorussi sostiene Putin, non l’89 per cento, come in Russia (secondo il Levada Center). Inoltre, la maggior parte dei bielorussi, il 76,9 per cento, hanno un atteggiamento negativo verso la guerra ucraina; allo stesso modo la maggior parte dei bielorussi, il 64,8 per cento, non vogliono che la Bielorussia si adegui alle contro sanzioni imposte dalla Russia ai paesi dell’UE; un bel po’ di bielorussi, il 45,1 per cento, vorrebbero una base aerea russa in Bielorussia, mentre solo il 22,4 lo detesterebbe; ben il 74,8 per cento dei bielorussi crede la Bielorussia non dovrebbe permettere alla Russia d’utilizzare il territorio bielorusso per lanciare una grande operazione militare contro l’Ucraina. Sicuramente, poi, nonostante una vera e propria vicinanza tra la Russia e la Bielorussia ci sono un sacco di segni che sono due diverse entità culturali.
A quanto pare, una considerevole minoranza cattolica della Bielorussia è una delle fonti della suddetta differenza. In particolare, il 4 luglio, ben 2.897 pellegrini sono arrivati a piedi a Budslav, nella regione di Minsk, per partecipare ad una grande festa dedicata alla Icona della Madre di Dio, esposta nella principale cattedrale cattolica della città; un amministratore russo del centro di progettazione ha espresso preoccupazione e si è molto lamentato, perché molti giovani bielorussi avevano tatuaggi raffiguranti cavalieri lituani con scritte parole slave in alfabeto latino; ma dobbiamo tenere a mente che culturalmente la Bielorussia non è la Russia e non è nemmeno una parte integrante del collettivo occidentale.
Secondo alcuni autorevoli esperti, questa era anche una caratteristica della Grecia, che è stata presumibilmente incorporata in strutture occidentali per ragioni puramente geopolitiche, e sulla base di queste ora dovrebbe ora essere salvata. Allo stesso modo, è probabilmente inutile pretendere troppo in termini di norme democratiche e di profonde riforme economiche da Minsk, perché negare l’aiuto tanto necessario per la Bielorussia, sarebbe solo spingere questo paese dell’Est europeo, ancora più a fondo negli abbracci russi; proprio come i nuovi segnali che stanno arrivando, che segnalano che il Fondo monetario internazionale (FMI) potrebbe accettare di avviare un programma di prestiti per la Bielorussia, dopo che Minsk aveva chiesto all’Unione europea un prestito di 3 miliardi di dollari. Anche se a questo proposito, è probabilmente controproducente tracciare un parallelo tra la Bielorussia e la Grecia, per il fatto che entrambi hanno un insaziabile appetito di prestiti e vivono oltre i loro mezzi.
Alexander Klaskovsky, un giornalista veterano dell’opposizione, sostiene che la somiglianza tra i due destinatari dei prestiti non è tanto nella dimensione o nella loro dinamica; piuttosto, è nel fatto che il denaro sta per essere sprecato in entrambi i casi. Tuttavia, questa non è una certezza, almeno per quanto riguarda la Bielorussia. Inoltre, l’entità degli aiuti necessari alla Grecia e alla Bielorussia, rapportati alle imposte dei due paesi, è la parte più eloquente: le dinamiche di rimborso del prestito e la crescita economica è una guida per il futuro, per cui la Bielorussia non è caso disperato. E’ solo “seduta nelle spaccature” e potrebbe essere la sua migliore posizione per ottenere vantaggi per il suo prossimo futuro.

Gabrielis Bedris

Articolo posto su http://www.javan24.it/news.asp?SelCat=149

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